Questa è un caso che non si vede tutti i giorni, uno di quelli che difficilmente trovi nelle pagine Facebook tipo “Social media jella a te!” o “Eccoti il brand dei pirla”.
Questo è un enorme #win che può essere raccontato da pochi marchi al mondo: è la storia di Blizzard, del suo customer care e dei suoi server down da 48h.
Prologo
Da ieri i server di login di Battle.net (la piattaforma per il multiplayer di Blizzard) sono down lasciando senza vita possibilità di giocare parecchi players. Il problema affligge tutti i giochi online della software house:
Stiamo continuando a indagare sui problemi di accesso a #WoW/#D3/#SC2/#Hearthstone. Ci scusiamo per il disagio causato. #BlizzCS
— BlizzardCSEU_IT (@BlizzardCSEU_IT) 16 Dicembre 2013
Solitamente l’assenza di servizio è uno dei problemi che più fa arrabbiare il cliente, ancora di più se il servizio è a pagamento (12,99€/mese #WOW).
Cosa hanno fatto?
Blizzard ha reagito subito al problema informando gli utenti dalla form di login dei giochi e mantenendo un canale, in 6 lingue, costantemente aperto via Twitter:
Ci scusiamo nuovamente per l’inconveniente causato dalle interruzioni di oggi. Ci stiamo dando da fare. #BlizzCS
— BlizzardCSEU_IT (@BlizzardCSEU_IT) 15 Dicembre 2013
@Blasphemy10 Nessuna notizia per il momento, i tecnici stanno ancora lavorando per risolvere il problema. :/
— BlizzardCSEU_IT (@BlizzardCSEU_IT) 15 Dicembre 2013
La cosa davvero incredibile è che nessuno in pochi hanno mandato a quel paese l’azienda, al contrario stanno ricevendo incitamenti e in bocca al lupo:
@BlizzardCSEU_IT l’importante è aver trovato l’errore, confidiamo in voi!!! 🙂
— Stefano (@BT2187) 15 Dicembre 2013
@BlizzardCSEU_IT Va beh, contiamo su di voi a nome di tutti i giocatori di WoW — Blasphemy (@Blasphemy10) 15 Dicembre 2013
@blizzardcseu_it anche Hearthstone non se la passa bene 🙁 ( giusto per informavi ) grazie come sempre 😉 — Dario Filipazzi (@Fistan80) 15 Dicembre 2013
@BlizzardCSEU_ES Good Luck! Pero ya tenemos ganas de jugar un poquito tambien… Que lleva 2 dias el temita 😉
— Pere S. Pena Diaz (@PnitA_) 16 Dicembre 2013
Qualcuno invece la prende in modo più personale:
@BlizzardCSEU_EN i will kill myself ILL DO IT DONT FORCE MY HAND BLIZZARD IF I DONT PLAY HEARTHSTONE TONIGHT IM HANGING MYSELF
— Thomas (@Tomcezz) 16 Dicembre 2013
Altri propongono soluzioni in crowdsourcing 🙂
@BlizzardCSEU_EN it really would be a ghood idea to publish what you have achieved or checked as lots of your players are IT-nerdy
— Attore (@Attore) 16 Dicembre 2013
Lavorando con computer, server, internet e social media posso immaginare quale sia lo stress in azienda: dal team di ingegneri a chi segue i social network tocca risolvere problemi, in poco tempo e sotto tensione.
L’esempio che Blizzard da al mercato è davvero importante, non tanto per i numeri, ma per la capacità di reagire e di creare giochi, prodotti e brand capaci di farsi apprezzare.
Blizzard ha saputo creare una comunità fortissima tra tutti noi #nerd, tanto da farci identificare nel loro problema, trasformando in questo modo critiche in messaggi di supporto.
#GG Blizzard