Come fare community? L’abbiamo chiesto a 12 persone capaci

Quest’estate io e Alessandro abbiamo tenuto un workshop di un paio di settimane a Catania, all’interno del master universitario di Abadir dal titolo: Relational Design.

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Abbiamo dedicato l’intero workshop a progettare, definire e realizzare delle community online assieme agli studenti. Sullo slideshare di Gummy Industries trovate tutte le lezioni che abbiamo preparato.

Oltre alle lezioni frontali e ai progetti, abbiamo deciso di arricchire ogni giornata del master con un’intervista. Abbiamo invitato a raccontare la propria storia persone molto diverse tra loro ma che in comune hanno il fatto di aver costruito una community di successo.

Questo post vuole ringraziare tutti gli amici, i clienti e i colleghi che ci hanno concesso il loro tempo e si sono resi disponibili a rivelare i propri “segreti”.

Di seguito la lunga lista delle community incontrate: c’è sicuramente qualcosa che interessa anche a te!

1. Francesca De Gottardo – SvegliaMuseo

Francesca De Gottardo ha lavorato in Gummy Industries, dove tra un progetto e l’altro ha creato SvegliaMuseo, oggi la community più importante in Italia riguardante: cultura, comunicazione e social media.

2. Sebastian Zimmerhackl

Sebastian è un artista che lavora con le community su Facebook, tra le altre cose. Negli ultimi mesi ha aperto più di 100 gruppi tematici su Facebook, facendo crescere delle community segrete. Raggiunta una certa soglia di interazione, le apre a tutti.

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3. Giuseppe Angelo Fiori – Il coinquilino di merda

Giuseppe ha creato la pagina Facebook “Il coinquilino di merda“, una delle pagine più consistenti degli ultimi anni.

4. Piero Rivizzigno – Glossom

Piero ha creato un intero social network per creativi, da zero. È l’unica persona che conosco che sia riuscito in un’impresa del genere. E Glossom è vivo e attivo, a quasi dieci anni dalla sua nascita.

5. Tommaso Pozza – Il milanese imbruttito

Beh, “Il milanese imbruttito” lo conoscete tutti. L’intervento di Tommaso, uno dei tre creatori della pagina Facebook, è stato veramente interessante: ci ha parlato di come trasformare una community su Facebook in un un progetto editoriale che si espande su più piattaforme (incluso un blog).

6. Alessandro Cinelli – WebdeBs

WebDeBs è la community di programmatori, designer e appassionati di web che abbiamo contribuito a creare e che ci ha accompagnato negli ultimi cinque anni. Alessandro Cirpo Cinelli è la forza trainante della community, la persona che ha contribuito a fondare e a mantenere vivo il gruppo.

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7. Giulio Vita – La Guarimba film festival internazionale

Giulio Vita è la forza della natura che sta dietro a tutto il progetto La Guarimba Film Festival. In soli 2 anni Giulio è stato in grado di proporre due edizioni del film festival internazionale, creare una community di appassionati al cinema e al suo progetto, inoltre ha portato persone da tutto il mondo in Calabria. In questo talk ci racconta come ha fatto a ispirare le persone.

8. Manuel Natale – #Noaitatuaggi

Manuel Natale è l’ideatore della cattivissima e tanto amata/odiata pagina Facebook #noaitatuaggi. Nell’intervista ci racconta il perchè, il come e le reazioni migliori raccolte nei mesi di attività.

9. Antonio Moro – Lega Nerd

Antonio ‘Itomi’ Moro di Lega Nerd è Antonio ‘Itomi’ Moro di Lega Nerd; probabilmente se hai internet sai già che cos’è Lega Nerd. Un ringraziamento speciale a Antonio che ci ha regalato un intervento approfondito, ricco di spunti grazie ai quali ci ha dato un’idea chiara e dettagliata riguardante la creazione della prima community di Nerd Italiani.

10. Bruna Bottone – The voice of Italy (Rai)

Bruna Bottone ha seguito la comunicazione digital di The Voice of italy, uno dei programmi di maggior successo del palisensto Rai. In questa intervista Bruna ci racconta come i meme hanno divertito tutti gli spettatori/follwer del format.

11. Marco Palermo – Roba da Donne

Marco Palermo è un amico, qualche anno fa, con altri soci ha deciso di creare la pagina Facebook Roba Da donne. Oggi una delle community più grandi su Facebook/Italia. Roba da donne conta +1,5 Milioni di fan e una miriade di progetti collaterali: blog, merchandising, eventi..

12. Stefano Veronesi – Ducati

Stefano Veronesi ci ha raccontato di un progetto Ducati legato alla comunicazione digital dei retail del marchio.

Impresa Sociale e Social Media: Potenzialità e Best Practice

Venerdì 14 Settembre abbiamo partecipato al decimo Workshop sull’Impresa Sociale. Fabrizio è stato discussant durante la sessione organizzata da Fai un salto. L’incontro, che si è tenuto a Riva Del Garda (qui i tweet), ha visto la presenza di tanti progetti innovativi che perseguono finalità sociali con l’aiuto delle nuove tecnologie.

Quella che segue è una lista di esempi di imprese sociali che innovano.

Ecologyc 2.0

Emidio Panna, Cooperativa sociale La Ringhiera, Albino – Bergamo

Ecologyc 2.0 è un sistema che grazie a transponder, foto georeferenziate e google maps aiuta i Comuni e i cittadini a monitorare in realtime lo stato dell’ambiente. Ogni cittadino può segnalare situazioni di degrado urbano attraverso un’applicazione, chiedendo l’immediato intervento di un operatore.

Octopus

Lucio Piretti, SIxS – Soluzioni informatiche per il sociale, Crema

SIxS è un’azienda che offre servizi unicamente alle imprese sociali. Il progetto Octopus utilizza i token OTP (la stessa tecnologia utilizzata dalle banche per far accedere i correntisti ai propri conti online) per la rilevazione e certificazione delle presenze domiciliari.

In questo modo l’operatore che offre un servizio all’utente può sempre certificare gli orari di inizio e fine del proprio intervento.  Un’informazione certificata di questo tipo aiuta la trasparenza dell’impresa a vantaggio sia dell’operatore che dell’utente.

I social media di Vedogiovane

Giovanni Campagnoli, Cooperativa sociale Vedogiovane, Arona – Novara

Giovanni Campagnoli in poche semplici slide, collegato via Skype, ha spiegato l’intero progetto sui social media della cooperativa Vedogiovane. Giovanni, aiutato da alcuni strumenti di listening, monitora circa 120 parole differenti (keyword). Il risultato di questa attività aiuta la cooperativa a essere sempre aggiornata sui temi rilevanti per l’attività sociale. Un estratto, commentato, di questi contenuti viene riproposto sul blog dell’impresa.

Grazie a questa strategia di listening, monitoring e contenuti, Vedogiovane è diventata un punto di riferimento in rete per l’aiuto ai giovani. Questo ha generato diversi contatti da parte di enti e istituti interessati ai servizi offerti.

L’intero progetto ha un calcolo del ROI preciso e disarmante per la sua semplicità:

ROI = (valore dei contatti generati dal blog su 5 anni) – (costo degli strumenti di monitoring + costo del lavoro sui social media)

Vedogiovane prevedere di aumentare il fatturato del 20% in 5 anni.

Ex-Lab

ExLab, realizza corsi di formazione on-line grazie all’utilizzo di wiki, di moodle e di videoconferenze. L’idea di fondo è quella di elaborare strumenti più efficaci di informazione, coinvolgimento e apprendimento al fine di creare nuove pratiche professionali per migliorare la comunicazione interna e l’efficacia documentale.

Trovalavoro.piemonte.it

http://trovalavoro.piemonte.it/ non è uno dei soliti siti che migliorano l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro. Il portale è focalizzato esclusivamente all’area piemontese e velocizza il mercato del lavoro on-line grazie alle nuove tecnologie come chat e videochat. Inoltre, si avvale di una rete di uffici che fungono da punti di contatto per le aziende e per chi cerca lavoro. Per questi ultimi vengono forniti servizi per migliorare l’efficacia della ricerca. Le proposte delle aziende vengono esaminate molto attentamente, mediante colloqui e incontri, per garantire la credibilità del datore di lavoro.

 

MapAbility

Map Ability (http://www.mapability.org/) è una associazione che ha l’obiettivo di raccogliere e rendere fruibili tutte le informazioni sull’accessibilità delle città. Ad esempio, è possibile stabilire un percorso cittadino che non presenti barriere architettoniche, consultando il sito. Nel portale gli utenti collaborano all’aggiornamento in tempo reale delle mappe. Grazie ai device mobili è possibilie fotografare e segnalare la presenza di barriere architettoniche oppure di percorsi preferenziali per persone con mobilità ridotta. Grazie al crowdfounding Map Ability riesce a fornire un servizio eccellente e con pochi sforzi da parte di ogni collaboratore.

In realtà, in rete esistono numerosi altri esempi di imprese sociali che comunicano in modo interessante:

Come4, il porno etico e sociale

Come4.org (http://it.ulule.com/come4/ e http://come4.org/) è un progetto che sta raccogliendo fondi per realizzare un portale di contenuti espliciti (o potremmo dire propio pornografici) generati dagli utenti. La pornografia genera un flusso economico di 100 miliardi di dollari l’anno. I creatori del portale hanno pensato che riuscire a indirizzare anche l’1% di tale cifra a cause sociali migliorerebbe la situazione dei più bisognosi.

Chiunque può inviare video o foto alla piattaforma. Chi intende invece fruire di questi contenuti dovrà versare un contributo in denaro che sarà devoluto alla causa sociale.

[im]possible living

[im]possibile living (http://www.impossibleliving.com/) grazie alla condivisione di fotografie di palazzi abbandonati, si ripropone di rimetterli in sesto. La mappatura e la profilazione degli edifici rappresenta un enorme patrimonio architettonico che necessita, però, di una riqualificazione.

La riqualificazione pensata da [im]possible living è un processo che si articola in 4 passi: creare un database degli edifici abbandonati, fornire conoscenza e strumenti per aiutare gli utenti a iniziare i progetti di recupero, mettere in contatto utenti e professionisti, trovare denaro per realizzare effettivamente questi progetti.

La rete, in questo caso, rappresenta un canale preferenziale per ottenere delle risorse materiali che poi verranno utilizzate per il raggiungimento di un obiettivo sociale.

The big lunch

The Big Lunch è il portale di una cooperativa sociale inglese, che organizza pranzi per il maggior numero possibile di partecipanti, soprattutto tra i più bisognosi. Lo scopo è quello di creare un momento di condivisione e di socializzazione con il prossimo. Sul sito http://www.thebiglunch.com è possibile ottenere tutte le informazioni e le news necessarie, vedere le gallerie dei Big Lunch precedenti nonchè i case study.

Il sito ha un punto di forza dal valore inestimabile: clickando su Join-In si possono ricevere informazioni su come organizzare i pranzi autonomamente, accedere alle FAQ e scaricare le risorse necessarie per realizzare questi eventi.

ShinyNote

ShinyNote (http://www.shinynote.com/) è il primo sito di microfunding italiano esclusivamente dedicato al sociale: si tratta di un social network nato con la finalità di condividere situazioni di disagio, allo scopo di aiutare le persone con una raccolta fondi. Si passa da casi meno gravi, per esempio le donazioni per salvare animali o per acquistare un nuovo autobus, ai casi più complicati come la ricostruzione di alcuni edifici nei luoghi terremotati dell’Emilia.

Shinynote è un network social più che un social network.Grazie al crowdfounding è possibile raccogliere un numero elevati di donazioni di piccola entità e la struttura del network premette condividere le storie sui social network più conosciuti in modo da aumentare la portata virale della causa.

The People Supermarket

The People Supermarket (http://www.thepeoplessupermarket.org/) è un portale che nasce con l’obiettivo di creare un network di acquisto, di quelli che in Italia sono chiamati Gruppi Di Acquisto o GAS. La cooperativa sociale ha come obiettivi: l’acquisto collettivo di beni di consumo (come pasta e merende), l’acquisto di servizi come corrente elettrica e gas e la condivisione di momenti di lavoro collettivo (in modo da ridurre costi di produzione e distribuzione).

Il portale e le pagine social (Facebook e Twitter) hanno l’obiettivo di agevolare il reclutamento per la cooperativa. Grazie alla rete The People Supermarket riesce a reclutare nuovi soci per il network di acquisto ma anche candidature lavorative per la gestione dei supermarket.

Il punto della situazione sulle imprese sociali online

Sono sempre più diffuse le imprese sociali che stanno aggiungendo un layer “social” alle attività (spesso limitate) che svolgono online. L’attività sui social network gli permetterebbe di interfacciarsi con un pubblico sempre più ampio. Questo gli permetterebbe di rinforzare il brand avviando, quindi, il circolo virtuoso del fundraising, inteso come incremento costante del capitale materiale e immateriale.

I vecchi modelli di business offline dimostrano sempre più spesso i loro limiti: i consumatori sono sempre più informati e utilizzano la rete per raccogliere informazioni e condividere le proprie esperienze; questo non vale solo per il mondo del business ma anche per le imprese e cooperative sociali. Essere restii ad aprirsi a questi nuovi canali significa creare un’ombra davanti all’Impresa Sociale. Le imprese e le cooperative sociali potrebbero trarre molti spunti dal mondo aziendale: esistono molte soluzioni, implementate in ambito business, che possono essere applicate facilmente al sociale, o che potrebbero essere una fonte di ispirazione.

Per le cooperative sociali è arrivato il momento di comprendere le potenzialità della comunicazione online: tra social e sociale la differenza è solo una “e”.

edit: Questo post è stato scritto in collaborazione con @pietro_colella

Social Business Forum 2011, ci siamo!!

Il Social Business Forum è la naturale evoluzione dell’Enterprise 2.0 Forum (che oggi sarebbe al suo quarto anno: 2008, 2009, 2010).

Chi segue questo blog sa bene quanto per me siano importanti i contenuti trattati all’interno dei forum che frequento: dati, numeri e casi aziendali prima di tutto! Da questo punto di vista il forum organizzato da openknowledge è decisamente l’incontro, in Italia, più stimolante di sempre.

Una giornata in cui si alternano: casi italiani, internazionali, analisi e talk di evangelist del settore, in altre parole, dal forum mi son sempre portato via tante idee e tanti ottimi contatti!

Quest’anno l’agenda ripropone la medesima formula dell’anno scorso: 3 track a pagamento, una open conference ed un expo pavillion. Di seguito i casi e le voci che più mi incuriosiscono e che di di certo non perderò:

  • BancoPosta Case (Paolo Baldriga)
  • Scottish Water Case (George Ponton)
  • BASF Case (Cordelia Krooss)
  • Simone Tornabene – Chief Marketing Manager presso Viralbeat
  • Andrea Contino – Social Media & Community Specialist presso Moleskine
  • Andrea Incalza – Blogger presso CustomerKing

Una nota di merito speciale all’open conference (gratuita) che l’anno scorso ha permesso di dibattere in maniera informale e decostruita su diversi casi aziendali (spesso di piccole e medie aziende e associazioni) meno conosciuti, raccontati dai diversi relatori che si sono presentati alla giornata!

A questo link la pagina di registrazione; ci vediamo l’8 Giugno a Milano!

Enterprise 2.0 Conference 2009 IDC

Enterprise 2.0 Conference 2009

Milano, 3 Febbraio 2009

Milano
NHOW Hotel Milano
via Tortona 35 – Milano
telefono: +39024898861
fax: +3902489886489
email: info.nhow@nh-hotels.com

Il mio classico cross-post, per ricordare la data di Enterprise 2.0 Conference 2009. Conferenza alla quale parteciperò cercando di appuntare e mettere online più idee possibili, così come altre news scritte di ritorno da questi eventi e raccolte nella serie “RE: “ .

Qui potete trovare l’Agenda della Giornata, che offre una mattinata ed un primo pomeriggio di speech e si chiude con tavole rotonde tematiche circa L’Enterprise 2.0 ed i maggiori mercati di riferimento. Per una lista  più completa dei relatori ed altre osservazioni il link è sempre SocialEnterprise.it .