Durante queste vacanze sono stato in California e mi è sembrato di passeggiare all’interno di un manuale di marketing. In un paese dove tutto è marketing, tutto è comunicazione, un viaggio diventa un ripasso dei principali capitoli.
Ho preso qualche appunto, cose semplici – scontate forse – ma che se messe in pratica anche dalle aziende nostrane, farebbero saltare l’economia del bel paese nell’iperspazio.
Detto questo torniamo tra i banchi e impariamo a comunicare dagli americani (o almeno a capire cosa funziona da loro).
1. Posizionamento, Valori e Auto-affermazione
In America non hanno paura di affermare i propri valori, le proprie origini o le proprie qualità. Tutti i prodotti (o servizi) sono i migliori rispetto a tutti gli altri. In altre parole non hanno paura a vantarsi. Questa scelta è espressa in copywriting molto forti:
- L’università dice –“Vieni per una laurea, resti qui per il tuo sogno”
- Il negozio di giocattoli – “Meglio sgridare per 5 minuti i tuoi figli ora, siamo a 5 min da qui.”
- Il the preso nel piccolo cafè – “The verde, ma con vero succo di limone, tutto è organic!”
- La vodka di San Francisco dice –“Nata in San Francisco dove il progresso è naturale” oppure “Brinda al progresso di San Francisco”
- Il ristorante per il brunch, il bbq, la birreria etc.. – “Il miglior BBQ in San Francisco” oppure “Serviamo la migliore colazione di San Francisco”
- La pizzeria dice – “Una pizza come nessun’altra in città, forse anche di Napoli”
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: Comunica i tuoi valori in modo forte.
2. Branding & identity
Il Branding è tutto, ovunque e comunque. Gli americani sanno bene che un marchio non è solo un logo ma è tutta l’esperienza e il ricordo di un’organizzazione.
Dal ristorante dove mangi al piccolo negozio di cioccolatini, tutto ha un’identità perfetta e tutto cerca di entrare con forza nei tuoi ricordi.
- Il panificio ha font grossi e packaging di carta e di latta rossi, mentre sei in coda vedi le persone che fanno il pane e preparano il tuo pranzo.
- Il micro-birrificio dalle tovaglie di carta ruvida, i mobili in legno, mattoni in vista e dal vecchio vassoio di metallo sul quale ti serve gli hamburger sul manu ha scritto: “The Perfect Pour. Our beer is served at its optimal drinking temperature via several variable storage and delivery systems. Our custom “on the fly” gas blending system is one of only a handful in the world and allows us precise control over every beer. What does this mean to you? Your beer will be served at the proper temperature to ensure all the flavors you’d miss with a standard system are there for you to enjoy from the first sip.” In altre parole: sanno regolare la pressione delle spine.
- La compagnia area non ti vende un viaggio low-cost, ti vende libertà. “Questo aereo è dedicato a te, nostro leale cliente. Tu sei la ragione per la quale diamo all’America la libertà di volare”.
Manca solo Capitan America che stappa un Jack Daniels con i denti e ti strizza l’occhiolino.
- Il salumiere italiano (che in realtà italiano non è) è il mio preferito: vende solo insaccati italiani, di quelli insoliti e difficili da trovare. La gente di San Francisco fa la coda per comprare: nduja, ciccioli o finocchiona. Il packging è di carta, il logo hipster e il naming stupendo per chi vuole spendere un sacco di soldi in una nduja prodotta nelle Silicon Valley. Si chiama Boccalone. (#epic hai vinto il mio premio-comunicazione-vacanza)
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: Il branding è il ricordo di tutta l’organizzazione. Fallo bello!
3. Segmentare il mercato e ampliare l’offerta
Quando compri qualcosa c’è sempre una scelta da fare, solitamente limitata a tre strade: servizio base, intermedio e plus.
- L’albergo a Las Vegas offre il check-in normale con un’ora di coda, aperto solo dalle 15 alle 18, l’early check-in a pagamento prima delle 15. Oppure il misterioso diamond check-in nascosto da due grandi porte di vetro e oro.
- La bibita del parco dei divertimenti costa 5$ ma con soli 15$ puoi averla nella boraccia del tuo personaggio preferito e con 1$ in più hai il free refill tutto il giorno.
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: Riduci (o amplia) l’offerta a 3 possibilità, così ti assicuri che almeno l’intermedia venga considerata. (e poi davvero non vorresti succhiare della coca-cola dalla testa di un Minions??!)
4. Retail
I retail sono laboratori artigiani che mettono in mostra tutta l’artigianalità e la storia dietro a un prodotto.
- Alla cioccolateria puoi mangiare cioccolato, comprare e vedere cucinare diversi tipo di dolci.
- Il museo a cielo aperto di barche al porto ti permette di visitare imbarcazioni dei primi del ‘900, te le racconta attraverso app o chiamandoti al cellulare. In più ti fa vedere il lavoro dei restauratori/falegnami alle prese con l’ultimo restauro.
- Da Levis puoi comprare un paio di jeans, e farti sistemare l’orlo, nell’angolo sartoriale all’entrata del negozio. Sistemare un orlo e mettere una toppa colorata su un jeans costa il doppio del jeans stesso.
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: Il retail oltre a vendere deve raccontare.
5. Messaggi Semplici
La comunicazione è semplice e diretta, niente giri di parole.
- Il ristorante che ti cucina il granchio dice: -“MANGIA IL GRANCHIO”.
- Il negozio di oggetti usati dice: – “L’usato è il nuovo nuovo.”
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: Comunica in modo semplice e diretto.
6. Coda coda coda
La cultura della coda è impressionante, sbalorditiva. È ovunque. Difficilmente si prenota o si riserva un tavolo, vai sul posto e fai la coda. La gente non sembra essere arrabbiata e nemmeno sembra sforzarsi di dover tollerare supplizi di ore di attesa. Guide e blog online si spingono oltre e considerando la coda sininimo di qualità e storicità di un servizio.
Dalla coda nascono nuovi servizi: puoi saltare la coda e pagare questa possibilità, acquistare cibo oppure bevande durante l’attesa.
In altre parole la coda è il primo segnale di scarsità del bene/servizio e poco importa se le code a volte sono totalmente inutili e non necessarie.
Qui la coda fuori dall’Apple store, di Domenica non di saldi a negozio chiuso.
Cosa ho ripassato in questa lezione di marketing: “Se c’è coda è perché piace anche a altre persone. vado sul sicuro!”
Boccalone ha vinto tutto. Vorrei andare a SF solo per conoscere l’uomo che ha costruito quel brand e capire se l’azienda va davvero o per finta.
Dario avevano la coda in attesa di comprare le salsicce piccanti. li trovi qui http://grab.by/DBYM e http://boccalone.com/