E’ notizia di questi giorni: scioperi e proteste di diversi avatar di Second life (popolazione totale 1,5 milioni circa), il perchè !? E’ presto detto: un software (CopyBot) scappato di mano a Libsecondlife, un gruppo open source che collabora con Linden Lab, era nato per creare copie di backup degli oggetti di proprietà degli avatar (proprietà non la semplice possessione, SecondLife garantisce e riconosce la proprietà dei beni vrtuali creati.), giunto in altre mani è stato invece utilizzato per “clonare” alcuni oggetti per poi rivenderli per dollari Reali!
A seguito delle diverse proteste Linden risponde proponendo l’esilio per gli avatar-pirati, ma non vieta l’utilizzo di tali sistemi di copia ne di sistemi di terze parti, l’obbiettivo della software house è quello di creare una fitta rete di applicazioni e tool, anche esterni, che possano migliora la vita in second life proponendo sempre novità.
Per proteggere gli interessi di chi nel gioco ha creato un proprio bene virtuale e non se lo vuole vedere portar via, Linden Lab tenterà la strada del watermarking , in tal modo ogni oggetto sarà direttamente collegabile alla persona fisica e all’annesso avatar. DRM per oggetti virtuali ??!
Come potrebbe essere affrontato lo stesso problema in altri mmo dove tale diritto di proprietà non viene garantito?Sarebbe solo una semplice violazione del codice, quindi della proprietà intellettuale o come nel caso di SecondLife questo potrà creare problemi anche all’intera Economi Virtuale del gioco, e non solo virtuale ?!
Fonti :. punto informatico, telospiego, pcfacile.
One thought on “Pirati di Second Life: dollari non dobloni!”